Apprendiamo da fonti stampa che il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti e
l’ex sindaco nonché consigliere regionale Moreno Pieroni sarebbero stati
raggiunti da un informazione di garanzia in merito alla annosa
questione della incompatibilità tra le Otto industrie insalubri , 4 di I Classe e 4 di II classe , facenti capo al gruppo Ragaini ,
e l' adiacente centro abitativo di Loreto. Risulterebbero indagati
anche rappresentanti legali della ditta e un funzionario regionale.
- Reclusi in casa - Comunicato n°7 2013
Mentre sempre più spesso nel
gergo comune vengono utilizzati paradossi come “è nato prima l'uovo o la
gallina?”, sembra che nella nostra cittadina questa antinomia si sia
trasformata in “è nato prima il quartiere di Villa Costantina o la zona
industriale Brodolini?”.
Precisando sin da subito l'assoluta irrilevanza della questione sia dal punto di vista fattuale che giuridico, essa rappresenta per qualche male informato/intenzionato il fulcro su cui basare le proprie scarne considerazioni.
Precisando sin da subito l'assoluta irrilevanza della questione sia dal punto di vista fattuale che giuridico, essa rappresenta per qualche male informato/intenzionato il fulcro su cui basare le proprie scarne considerazioni.
- Diretta Streaming - Comunicato n°6 2013
Abbiamo protocollato presso l'ufficio preposto
del municipio, la seguente richiesta di ripresa diretta dei consigli
comunali in streaming, con susseguente pubblicazione in un'apposita
sezione creata ad hoc sul sito del comune od in alternativa
sul nostro blog. Questo per permettere a tutta la cittadinanza
impossibilitata a recarsi presso la sala consiliare del comune, di poter
assistere ai lavori dei nostri amministratori riuniti in consiglio per
una maggiore trasparenza nei confronti di tutti.
Comunicato n°5 2013
Abbiamo appreso da alcuni cittadini che il Comune di Loreto, nello scorso mese di marzo, ha provveduto alla classificazione del complesso industriale F.lli RAGAINI.
Esiste un Regio Decreto risalente al 1934 che vieta espressamente l’insediamento di industrie insalubri di Prima classe nei pressi dei centri abitati, ma non solo,
Comunicato n°4 2013
Negli ultimi mesi abbiamo inviato quattro comunicati alle maggiori testate giornalistiche locali, riguardanti l'attività e le iniziative del nostro gruppo, ma nessuno di essi è stato pubblicato se non dal solo quotidiano online "Vivere Osimo". A seguito di un mancato riscontro positivo il gruppo " iscritti al M5S di Loreto" si è interrogato sulle possibili motivazioni della mancata pubblicazione dei comunicati sopracitati.
Comunicato n°3 2013
Desideriamo informare la cittadinanza tutta che il gruppo iscritti al Movimento 5 Stelle di Loreto istituirà un banchetto per la raccolta firme ogni sabato e domenica del mese di giugno 2013 dalle ore 10 alle 19 e che verrà ubicato alternativamente tra la centralissima P.zza Giacomo Leopardi (già P.zza dei Galli) e P.zza J.F. Kennedy presso la frazione di Villa Musone.
La raccolta di firme in contemporanea e totale sinergia con i movimenti analoghi al nostro dei comuni limitrofi (Recanati, Porto Recanati, Osimo, Potenza Picena e Montelupone), viene effettuata allo scopo di far rispettare alla società ASTEA SPA, gestore unico del servizio metano ed acqua dei comuni citati in precedenza, la volontà popolare sancita dal referendum del 2011 che ha indicato l’acqua come un BENE COMUNE DELLA COLLETTIVITA’ non privatizzabile e non utilizzabile a fini di lucro. Contravvenendo a questo principio la società ASTEA SPA attua in forma non rilevabile una tassazione in bolletta a tutti gli utenti, quantificata in un 7% del capitale investito, atta a ricavare degli utili dalla vendita dell’acqua stessa. Si invitano perciò tutti i cittadini ad accorrere numerosi presso i nostri banchetti per apporre la propria firma ed a chiedere ai nostri attivisti presenti tutto il materiale informativo che metteremo a vostra disposizione per chiarire eventuali dubbi o perplessità riguardanti la nostra iniziativa.
Le firme successivamente insieme a quelle raccolte negli altri comuni gestiti dall’ASTEA SPA, verranno consegnate agli organi competenti affinché si ristabilisca la legalità e lo storno delle spese sostenute finora in bolletta dagli utenti della società stessa.
L’ACQUA E’ UN BENE COMUNE! NON DIMENTICHIAMOCELO.
Comunicato n°2 2013
Tradito il referendum del 2011 sull’acqua: le nostre bollette più salate.
Con i referendum abrogativi tenuti in Italia il 12 e 13 giugno 2011, i cittadini hanno espresso la propria volontà affinché l’acqua non fosse privatizzata, e venisse abolita la possibilità di “determinare la tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”, concetto che introduceva la possibilità di fare profitto con l’acqua.
Dopo il referendum, con la pubblicazione del DPR n. 116 del 2011, è stata decretata ufficialmente l’abrogazione della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle nostre bollette la componente relativa alla remunerazione del capitale investito, pari al 7% della sommatoria degli investimenti effettuati nel periodo di affidamento al netto degli ammortamenti; nella generalità dei casi tutto ciò incide sulle nostre bollette per una percentuale che oscilla, a seconda del gestore, fra il 7 e il 20%.
Il Tar della Toscana con la sentenza n. 436/2013, del 21 marzo 2013, ha accolto il ricorso presentato dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, poiché le tariffe presentate dai gestori dopo il referendum sono illegittime in quanto comprendono ancora la remunerazione del capitale investito.
Con i referendum abrogativi tenuti in Italia il 12 e 13 giugno 2011, i cittadini hanno espresso la propria volontà affinché l’acqua non fosse privatizzata, e venisse abolita la possibilità di “determinare la tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”, concetto che introduceva la possibilità di fare profitto con l’acqua.
Dopo il referendum, con la pubblicazione del DPR n. 116 del 2011, è stata decretata ufficialmente l’abrogazione della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle nostre bollette la componente relativa alla remunerazione del capitale investito, pari al 7% della sommatoria degli investimenti effettuati nel periodo di affidamento al netto degli ammortamenti; nella generalità dei casi tutto ciò incide sulle nostre bollette per una percentuale che oscilla, a seconda del gestore, fra il 7 e il 20%.
Il Tar della Toscana con la sentenza n. 436/2013, del 21 marzo 2013, ha accolto il ricorso presentato dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, poiché le tariffe presentate dai gestori dopo il referendum sono illegittime in quanto comprendono ancora la remunerazione del capitale investito.
Comunicato n°1 2013
Parte la raccolte firme per la petizione popolare. Il referendum sull’acqua va rispettato. Astea deve ridurre le bollette del servizio idrico.
Nonostante il Referendum del 2011 in cui il popolo italiano ha sancito a gran voce che l’acqua è un diritto di tutti e non una merce da vendere per il profitto di pochi, Astea S.p.A. sta continuando ad addebitare illegittimamente sulle bollette degli loretani la quota relativa al 7% della remunerazione del capitale investito abrogata dal Referendum.
Il Movimento 5 Stelle di Loreto ha dato il via ad una raccolta firme per una petizione popolare indirizzata al Sindaco Paolo Niccoletti, in cui chiede all’Amministrazione Comunale di attivarsi al più presto presso le sedi competenti per scomputare la remunerazione del capitale investito dalle bollette idriche di Astea S.p.A. e restituire il maltolto ai cittadini.
Apprendiamo dalla stampa locale che molte famiglie e aziende di Loreto sono a rischio di distacco dell’utenza idrica poiché non sono in grado di far fronte a quanto loro richiesto in bolletta. Anche questi cittadini morosi dovranno essere rimborsati e Astea S.p.A. potrebbe evitare il distacco ricalcolando gli importi in maniera corretta. Infatti ci chiediamo: queste persone sarebbero state in grado di pagare, se non fosse stata indebitamente addebitata la quota relativa alla remunerazione del capitale investito?
Ce lo chiediamo oltretutto perché l’ammontare di questa quota nelle nostre bollette è un mistero imperscrutabile. Provate a trovarla. E’ impossibile! Infatti non è indicata da nessuna parte ed è camuffata in mezzo ad altre mille voci che non fanno altro che confondere le idee. Insomma: trasparenza zero! Provate a chiedere a tutti gli enti implicati come viene calcolato questo 7%; i vari funzionari vi diranno che non lo sanno neanche loro. ASTEA, AATO3, Autorità per l’energia si “palleggiano” le responsabilità, le competenze, i tempi di attuazione, le modalità di calcolo: un muro di gomma a protezione degli interessi privati contro cui il cittadino vede respinto il suo sacrosanto diritto alla restituzione dei soldi di cui è stato defraudato dal luglio 2011 ad oggi, senza neppure poter sapere quant'è l’ammontare del proprio credito.
Nonostante il Referendum del 2011 in cui il popolo italiano ha sancito a gran voce che l’acqua è un diritto di tutti e non una merce da vendere per il profitto di pochi, Astea S.p.A. sta continuando ad addebitare illegittimamente sulle bollette degli loretani la quota relativa al 7% della remunerazione del capitale investito abrogata dal Referendum.
Il Movimento 5 Stelle di Loreto ha dato il via ad una raccolta firme per una petizione popolare indirizzata al Sindaco Paolo Niccoletti, in cui chiede all’Amministrazione Comunale di attivarsi al più presto presso le sedi competenti per scomputare la remunerazione del capitale investito dalle bollette idriche di Astea S.p.A. e restituire il maltolto ai cittadini.
Apprendiamo dalla stampa locale che molte famiglie e aziende di Loreto sono a rischio di distacco dell’utenza idrica poiché non sono in grado di far fronte a quanto loro richiesto in bolletta. Anche questi cittadini morosi dovranno essere rimborsati e Astea S.p.A. potrebbe evitare il distacco ricalcolando gli importi in maniera corretta. Infatti ci chiediamo: queste persone sarebbero state in grado di pagare, se non fosse stata indebitamente addebitata la quota relativa alla remunerazione del capitale investito?
Ce lo chiediamo oltretutto perché l’ammontare di questa quota nelle nostre bollette è un mistero imperscrutabile. Provate a trovarla. E’ impossibile! Infatti non è indicata da nessuna parte ed è camuffata in mezzo ad altre mille voci che non fanno altro che confondere le idee. Insomma: trasparenza zero! Provate a chiedere a tutti gli enti implicati come viene calcolato questo 7%; i vari funzionari vi diranno che non lo sanno neanche loro. ASTEA, AATO3, Autorità per l’energia si “palleggiano” le responsabilità, le competenze, i tempi di attuazione, le modalità di calcolo: un muro di gomma a protezione degli interessi privati contro cui il cittadino vede respinto il suo sacrosanto diritto alla restituzione dei soldi di cui è stato defraudato dal luglio 2011 ad oggi, senza neppure poter sapere quant'è l’ammontare del proprio credito.
Consiglio Comunale 21 marzo 2013
In data 21/03/2013 si è svolto a Loreto il consiglio comunale e desideriamo dare sulla nostra pagina visibilità a quanto dibattuto.
Per praticità pubblichiamo gli argomenti del consiglio comunale sulla nostra pagina un punto alla volta.
PUNTO 1.
Rileviamo che in seguito all'interrogazione del consigliere Diodovich in merito alle spese telefoniche del comune, il sindaco ha portato una relazione che troviamo carente e non esaustiva, sicuramente non sufficiente a fornire le giustificazioni alle spese telefoniche.
Per praticità pubblichiamo gli argomenti del consiglio comunale sulla nostra pagina un punto alla volta.
PUNTO 1.
Rileviamo che in seguito all'interrogazione del consigliere Diodovich in merito alle spese telefoniche del comune, il sindaco ha portato una relazione che troviamo carente e non esaustiva, sicuramente non sufficiente a fornire le giustificazioni alle spese telefoniche.
Divieto di fumo
Invitiamo il Sindaco e le autorità comunali, a far rispettare in tutti i locali comunali il doveroso divieto di fumare che è stato gravemente disatteso proprio durante il Consiglio Comunale e in presenza di un pubblico ufficiale. Annotiamo che durante il consiglio comunale, il sig. Sindaco anzichè ammonire e addirittura redarguire tale atteggiamento tenuto da un consigliere, lo esortava a proseguire un azione vietata da precise norme legali, etiche e morali. Questo atteggiamento informale non puó essere ammesso, lei Sindaco in quanto primo cittadino è tenuto a dare il buon esempio.
Consiglio comunale 28 febbraio 2013
Il Consiglio Comunale di ieri sera (28/02/2013) è stato caratterizzato da un'accesa quanto sterile discussione sui tagli agli sprechi della politica nonchè sulla riduzione degli stipendi del Sindaco e degli Assessori. Interventi prolissi e ridondanti relativi alla drammatica condizione della gente hanno protratto la discussione di una singola mozione (tra l'altro rinviata a data da destinarsi) per più di tre ore e mezza con la conclusione che il Consiglio ha totalmente trascurato la trattazione di punti molto importanti come ad esempio la pubblicazione dei curricula di Assessori e Consiglieri, nonchè la pubblicazione on-line delle loro dichiarazioni dei redditi.
Ciò che di concreto è emerso è qualche cifra relativa agli stipendi e a qualche bolletta "allegre".
Segretaria particolare del Sindaco (dipendente esterna del comune) €55.000 annui.
Sindaco Niccoletti €15.822 annui più indennità per assenze sul lavoro che lo scorso anno ammontavano ad €11.000.
Vicesindaco €21.000 annui.
Assessore Elisei €18.000 annui.
Ciò che di concreto è emerso è qualche cifra relativa agli stipendi e a qualche bolletta "allegre".
Segretaria particolare del Sindaco (dipendente esterna del comune) €55.000 annui.
Sindaco Niccoletti €15.822 annui più indennità per assenze sul lavoro che lo scorso anno ammontavano ad €11.000.
Vicesindaco €21.000 annui.
Assessore Elisei €18.000 annui.
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