Comunicato n°2 2013

Tradito il referendum del 2011 sull’acqua: le nostre bollette più salate.


Con i referendum abrogativi tenuti in Italia il 12 e 13 giugno 2011, i cittadini hanno espresso la propria volontà affinché l’acqua non fosse privatizzata, e venisse abolita la possibilità di “determinare la tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”, concetto che introduceva la possibilità di fare profitto con l’acqua.

Dopo il referendum, con la pubblicazione del DPR n. 116 del 2011, è stata decretata ufficialmente l’abrogazione della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle nostre bollette la componente relativa alla remunerazione del capitale investito, pari al 7% della sommatoria degli investimenti effettuati nel periodo di affidamento al netto degli ammortamenti; nella generalità dei casi tutto ciò incide sulle nostre bollette per una percentuale che oscilla, a seconda del gestore, fra il 7 e il 20%.
Il Tar della Toscana con la sentenza n. 436/2013, del 21 marzo 2013, ha accolto il ricorso presentato dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua, poiché le tariffe presentate dai gestori dopo il referendum sono illegittime in quanto comprendono ancora la remunerazione del capitale investito.


Flash Mob del Coordinamento Romano Acqua Pubblica
Anche i cittadini di Loreto non sfuggono a tutto ciò. I giorni passati abbiamo incontrato alcuni referenti del “Comitato Acqua Pubblica di Osimo e Offagna” e del “Coordinamento Marchigiano dei Movimenti per l’Acqua”, che ci hanno confermato che le bollette dell’Astea spa sono comprensive della remunerazione del capitale investito. Questi Comitati hanno espresso la volontà che, oltre ad eliminare la remunerazione del capitale investito, si deve procedere alla ripubblicizzazione dell’azienda gestore, nel nostro caso Astea spa, per ottemperare all’esito referendario che voleva “i privati fuori dall’acqua” e ottenere vantaggi quali: un ente pubblico senza scopo di lucro che gestirà questo servizio, aumentare la trasparenza, maggiore controllo dei consigli comunali sulle scelte strategiche. Non bisogna dimenticarsi che una spa è facilmente vendibile ai privati. Si potrebbe obiettare, come spesso accade, che le aziende pubbliche non sono efficienti, da tale punto di vista ci sentiamo di dire che, quando ciò è avvenuto, spesso è imputabile al fatto che alla guida di tali enti sono stati piazzati “trombati” della politica, o amici degli amici sprovvisti delle adeguate competenze; malcostume assai diffuso nella politica italiana.
Per capire come affrontare il problema loretano bisogna entrare un po’ più nel dettaglio di come avviene l’affidamento del servizio idrico.
Il Servizio Idrico Integrato (SII) nelle Marche è diviso in 5 aree denominate ATO (Ambito Territoriale Ottimale), Osimo si trova nell’ATO3.
L’AATO3 (Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n. 3), che si occupa di dare l’affidamento del servizio idrico, nel caso dell’ATO3 lo ha conferito a 3 diverse società tra cui Centro Marche Acque scrl, che lo ha dato in sub – concessione ad altri soggetti tra cui Astea spa, che gestisce il servizio idrico operativamente in più Comuni, tra cui il nostro.
Giova precisare che l’AATO3 ha un’Assemblea composta dai Sindaci dei 48 comuni consorziati, di cui Loreto ha una percentuale del 2,30%, per non parlare di Astea spa dove l’Ente Civico di Loreto detiene una percentuale  pari al 3.6%
Alla prova dei fatti l’Amministrazione Comunale di Loreto ha il compito, presso le sedi competenti, AATO3 e Astea spa, di adoperarsi a tutela dei loretani per far si che il risultato referendario venga applicato. Nessun Amministratore pubblico può voltare le spalle alla volontà dei cittadini, che si sono espressi nel 2011 in maniera straordinaria a favore della ripubblicizzazione del servizio idrico, e dell’abrogazione della norma che consentiva ai gestori di fare profitto con l’acqua.
Per questo sono più che fondate le richieste dei Comitati per l’acqua, veri custodi del risultato referendario, a cui esprimiamo tutto il nostro appoggio e gratitudine per il lavoro svolto sino ad oggi, che ha permesso la concretizzazione del referendum del 2011 e quindi la salvaguardia di questo prezioso bene comune.
Precisando che l’acqua pubblica è al primo punto della “Carta di Firenze” del nostro Movimento, ci sentiamo di rassicurare questi Comitati che nel 2016, quando il Movimento 5 Stelle di Loreto sarà presente in Comune con il proprio Sindaco o i propri consiglieri comunali, troveranno tutta la disponibilità necessaria affinché la volontà referendaria trovi compimento.



Comunichiamo ai cittadini di Loreto che continueremo a seguire questo argomento con apposite iniziative, volte anche alla richiesta di rimborso della quota relativa alla remunerazione del capitale investito, che ha gravato indebitamente sulle nostre bollette idriche dopo il referendum.

Iscritti m5s Loreto