Ancona - Il CONAI -
Consorzio Nazionale Imballaggi - è il consorzio privato
senza fini di lucro costituito dai produttori e utilizzatori
di imballaggi (circa 1.100.000 aziende) con la finalità di
perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali
di imballaggio previsti dalla legislazione europea e
recepiti in Italia attraverso il Decreto Ronchi, poi modificato con
il Dlgs. 152/06.
Il CONAI incassa un "contributo ambientale" dai
propri consorziati in base al tipo ed alla quantità di
imballaggi prodotti e poi utilizza questi soldi per
acquistare dai Comuni i rifiuti differenziati dai cittadini.Quanti ne riversa ai Comuni? Da una relazione pubblicata dall'Associazione Comuni Virtuosi in collaborazione con la Esper, su 813 milioni di euro di contributi incassati nel 2011, il CONAI ne ha "girati" ai Comuni circa 297, pari al 37%. In Francia, il consorzio analogo ha girato ai Comuni il 92% dei contributi. Quindi, se in Italia funzionasse come in Francia, è lecito pensare che i Comuni italiani avrebbero incassato quasi il triplo per la vendita dei rifiuti differenziati e, di conseguenza, i cittadini avrebbero pagato tasse decisamente inferiori.
Chi decide l'entità del "contributo ambientale" che incassa il CONAI dai propri consorziati e chi decide quanto il CONAI deve pagare i rifiuti differenziati agli enti locali?
Per ciascun materiale di imballaggio, il CONAI "determina e pone a carico dei consorziati (...) il contributo denominato contributo ambientale Conai" (art. 224, comma 3 lettera h del D.Lgs. 152/2006 e sm). Quindi, SE LO DECIDONO DA SOLI !!
Forse sarà un caso, ma dal bilancio 2012 del CONAI si apprende che i Contributi Ambientali per il 2012 sono scesi a circa 387 milioni di euro.
Si legge: "tale decremento è legato, principalmente, alle variazioni al ribasso intervenute, in corso d'anno, nel valore del Contributo Ambientale".
E ancora, riferito a carta e cartone: "negli ultimi due anni (..) il valore del Contributo Ambientale CONAI è passato da 22,00 Euro/ton di inizio 2011 a 10,00 Euro/ton di fine 2012 e a 6,00 Euro/ton a partire dal 1° aprile 2013".
E infine, senza alcun pudore: "già nella seconda metà del 2011 e poi nel corso del 2012, il Consiglio di Amministrazione CONAI è intervenuto più volte per rivedere al ribasso i valori del Contributo Ambientale". Tradotto: si sono abbassati da soli i contributi da versare, tanto poi se ai Comuni (e quindi ai cittadini) arrivano le briciole, chissenefrega, tanto poi pagano la Tarsu o la Tares e peggio per loro!!
A decidere invece quanto il CONAI deve versare ai Comuni (e quindi ai cittadini) per l'acquisto dei rifiuti differenziati è il Comitato di coordinamento ANCI-Conai, dove ANCI sta per Associazione Nazionale Comuni Italiani. L'ultimo "brillante" accordo, che ha comportato, sempre in base alla relazione ACV-Esper, il riversamento ai Comuni di appena il 37% di quanto incassato dal CONAI, è scaduto il 31/12/2013 ed è stato prorogato fino al 31/3/2014 in attesa di un nuovo accordo che, conoscendo l'attitudine dei nostri vari Sindaci targati Pd, Forza Italia e sodali nei confronti degli interessi delle lobbies, non promette niente di buono.
Ma vediamo qualche ulteriore dettaglio sul CONAI.
I dipendenti a fine 2012 erano 55 e costano circa 4 milioni di euro l'anno. Il costo pro capite per dipendente è passato da 69.423 Euro del 2011 a 72.806 Euro nel 2012 grazie agli aumenti contrattuali.
Il Consiglio di Amministrazione (quello che decide spesso di abbassare il contributo ambientale a carico dei consorziati) è formato da ben 29 consiglieri e costa 1.380.000 euro all'anno.
Tra di loro ci saranno sicuramente anche quelli che tratteranno con i Comuni quanto pagare per i rifiuti differenziati, ovvero se dare ai cittadini le briciole o somme dignitose in linea con quanto accade negli altri Paesi europei.
Il Presidente è Roberto De Santis, ex Presidente del gruppo Enichem
I altri Consiglieri sono in gran parte imprenditori che producono o utilizzano imballaggi. Alcuni esempi:
Piero Perron, Presidente Heineken Italia Spa;
Pietro Raffaele Capodieci, Presidente Astra Spa (commercio ingrosso carta e cartone), amministratore unico Capodieci & Partners Srl, presidente GPP Industrie Grafiche Srl (fabbricazione carta e cartone), consigliere Modiano Carte da Gioco Spa, consigliere Pop Italian Design Srl (fabbricazione imballaggi materie plastiche);
Marco Pagani, Vice Presidente Ecolight consorzio (recupero e preparazione per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani, industriali, biomasse), vice presidente Ortofrutta Italia associazione;
Fausto Crema, Presidente gruppo Rilegno Riciclaggio (recupero e preparazione per il riciclaggio de rifiuti solidi urbani, industriali e biomasse), amministratore unico Mastropack Srl (fabbricazione imballaggi in legno);
Maurizio Crippa, Consigliere BIS Srl (immobiliare beni propri), consigliere Bonaiti Serrature Spa (fabbricazione serrature), consigliere Certiquality Srl (controllo sistemi di qualità e certificazione prodotti, gruppo Federchimica), consigliere Collegio Alessandro Volta Spa (gruppo Opera Diocesana Preservazione e Diffusione della Fede), amministratore unico Lario Reti Gas Srl (distribuzione gas);
Cesare Maffei, vice presidente CIAL Consorzio Imballaggi Alluminio;
Maurizio Amadei, Presidente Consorzio Nazionale per la Raccolta il Riciclaggio ed il recupero dei rifiuti di imballaggi in acciaio;
Ettore Fortuna, Consigliere Corepla Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclaggio e il recupero degli imballaggi in plastica, ex consigliere Ferrarelle Spa;
Luca Fernando Ruini, Procuratore speciale Barilla G.e R. Fratelli Spa (pasta);
Giuseppe Rossi, Consigliere ed ex presidente Corepla (recupero imballaggi in plastica), presidente Coreve (consorzio recupero vetro), presidente Zignago Vetro Spa (fabbricazione di vetro cavo).
Cosa faranno questi signori? Abbasseranno ulteriormente i contributi ambientali che devono pagare le aziende consorziate (che in molti casi sono anche le loro) o li aumenteranno a beneficio dei contribuenti? E quanto decideranno di offrire ai Comuni per acquistare il rifiuto differenziato?
Ma è possibile che una decisione così importante per le tasche dei cittadini sia in mano a dei privati?
Per favore, se quando protestate perché ritenete che tasse come la Tares siano troppo alte qualcuno vi risponde che è colpa della crisi o dell'Europa, non ci credete. Abbiamo sentito tutti il Presidente Napolitano andare al Parlamento Europeo a lamentarsi per i sacrifici che l'Europa ci chiede. Ma l'Europa non ha mai obbligato l'Italia a far fare sacrifici sempre agli stessi. Sono i partiti che ci hanno governato in questi anni, Pd, Forza Italia e sodali, ad aver scientemente creato meccanismi per far arricchire le lobbies e gli amici degli amici, a scapito della gente onesta, gran parte della quale è andata sotto la soglia di povertà.
Mandiamoli a casa!
di Andrea Quattrini